Mickey 17: Bong Joon-ho tra satira e fantascienza, con qualche eccesso
- Giada Maria Scarfiello
- 30 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Mickey 17, il nuovo film di Bong Joon-ho tratto dal romanzo di Edward Ashton, si presenta come un’opera ambiziosa che mescola fantascienza e satira sociale, rimanendo fedele allo stile del regista sudcoreano. Il film, con protagonista Robert Pattinson, racconta la storia di un "uomo sacrificabile", un clone destinato a morire e rinascere per servire una colonia umana su un pianeta ostile. Un concept affascinante che promette riflessioni profonde sull'identità, il libero arbitrio e il valore della vita.
Un mix riuscito, ma a tratti dispersivo
Bong Joon-ho è maestro nel giocare con i generi e anche in Mickey 17 non si smentisce: la pellicola riesce a essere ironica, drammatica e visivamente coinvolgente. Tuttavia, in alcuni momenti il tono umoristico sembra eccessivo, quasi a voler smorzare troppo le tematiche più profonde. Forse un approccio più misurato avrebbe permesso di apprezzare meglio la complessità della storia e il messaggio esistenziale che porta con sé. Il film, infatti, si muove tra momenti di grande intensità e altri in cui sembra perdersi nel proprio stile, lasciando lo spettatore a chiedersi quale direzione voglia prendere realmente.
Sequenze significative
Una scena particolarmente emblematica vede Mickey incaricato di testare un nuovo farmaco. Dopo aver assunto la sostanza, sperimenta effetti collaterali grotteschi, culminando in una morte assurda. La sequenza, pur essendo visivamente creativa e ricca di humor nero, potrebbe risultare eccessivamente comica, distogliendo l'attenzione dalla tragicità della condizione di Mickey.
Un altro momento chiave è l'incontro di Mickey con gli "striscianti", creature autoctone di Niflheim. Inizialmente percepite come minacciose, queste entità si rivelano invece pacifiche e dotate di una propria intelligenza. La scena in cui Mickey comunica con la madre degli striscianti, utilizzando un traduttore fornito dalla scienziata Dorothy, è toccante e solleva interrogativi sulla natura della comunicazione e sulla comprensione interculturale. Tuttavia, l'inserimento di battute umoristiche durante questo scambio potrebbe attenuare l'intensità emotiva del momento.
Robert Pattinson tra comicità e inquietudine
Pattinson offre un'interpretazione stratificata, riuscendo a dare vita a un personaggio che oscilla tra il tragico e il comico. La sua performance è uno dei punti di forza del film, in particolare nei momenti in cui il suo Mickey si confronta con la propria natura di essere sacrificabile. La sua capacità di distinguere tra il Mickey originale e i suoi cloni successivi è notevole, evidenziando le sfide legate all'identità e all'individualità. Tuttavia, la leggerezza con cui alcune scene sono trattate rischia di sminuire il senso di angoscia e disperazione che dovrebbe permeare la vicenda. Alcune scelte registiche, come l'accentuazione di tic nervosi o espressioni esagerate in situazioni comiche, potrebbero risultare distraenti e diminuire l'empatia dello spettatore verso il personaggio.
Uno spettacolo visivo dal ritmo irregolare
A livello estetico, Mickey 17 è impeccabile. Le ambientazioni di Niflheim sono rese con dettagli minuziosi, creando un mondo alieno credibile e immersivo. Le scenografie, che alternano ambienti claustrofobici a panorami spettacolari, contribuiscono a creare un mondo credibile e suggestivo. La fotografia utilizza tonalità fredde per riflettere l'ostilità del pianeta, mentre gli effetti speciali contribuiscono a dare vita alle creature autoctone in modo realistico. Tuttavia, il ritmo narrativo non sempre è ben bilanciato: sequenze d'azione frenetiche si alternano a momenti più lenti e contemplativi, e l'inserimento di scene umoristiche talvolta interrompe la tensione narrativa, rendendo l'esperienza meno coesa.
Conclusione: Un Bong Joon-ho divertente, ma meno incisivo
Mickey 17 è un film che ha molto da dire, ma a volte sembra non decidersi su come dirlo. L’umorismo, pur essendo una componente distintiva del cinema di Bong Joon-ho, qui appare in certi momenti un po’ troppo invadente, privando la storia di parte della sua potenza drammatica. Nonostante ciò, il film offre spunti interessanti e una rappresentazione visivamente affascinante di un futuro distopico, rendendolo un’esperienza cinematografica degna di nota.
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